Schizofrenia: approccio psicoterapico - Studio Carosso Psicologia Torino

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Aree di Intervento
La SCHIZOFRENIA è una grave patologia mentale che compare sul finire dell'adolescenza, dai 16-17 anni, mentre, se è ad esordio tardivo, dai 35-40 anni.

Si connota per la presenza di allucinazioni (vedere o sentire qualcosa che non è reale), deliri (convinzioni assurde), eloquio disorganizzato (parlare in modo incoerente), comportamento disorganizzato o catatonico (comportarsi in modo insensato o non reagire agli stimoli), sintomi negativi (apparente mancanza di emozioni, indifferenza al mondo esterno).
Faccioni
La Nave dei Folli, Jheronimus Bosch, 1494 - 1410
Gli schizofrenici in genere accedono unicamente a terapie farmacologiche e solo raramente sono supportati da uno psicoterapeuta. Questo perchè il grave stato di alterazione nel contatto con la realtà è considerato poco o punto permeabile da una terapia della parola.

Nella pratica, però, l'instaurarsi di una relazione di cura incentrata sulla ricerca di contatto cognitivo ed empatico con tali pazienti, dà spesso risultati in termini di attenuazione della sintomatologia tanto positiva (deliri, allucinazioni ed eloquio disorganizzato possono affievolirsi sensibilmente), quanto negativa (indifferenza, freddezza emotiva e passività progressivamente regrediscono).

In questi casi il lavoro del terapeuta è anzitutto quello di stabilire modalità comunicative col paziente tali da permettergli, metaforicamente, l'ingresso nella sua realtà mentale fallace, ma costrittiva, e quindi, essendone stato accettato e condividendola, mostrargliene l'illusorietà e condurlo gradatamente ad uscirne e ad abbandonarla.

Con pazienti adolescenti, il paradigma sistemico-relazionale suggerisce la presa in carico dell'intero nucleo familiare, considerando il portatore del sintomo il terminale di tensioni diffuse e mirando a ripristinare interazioni più funzionali tra i membri.
 
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